Questi fannulloni! - Ogni palazzo ha il suo fantasma


C’è una vecchia commedia in cui un certo Pasquale e famiglia vanno ad abitare un palazzo per dimostrare che i fantasmi non esistono. Ma anziché farsi vedere spesso fuori al balcone contenti e sorridenti, Pasquale comunica, all’unica persona con cui parla dal suo balcone ( o’ professore), che un fantasma invece c’è in casa sua ed è anche molto generoso.
Pasquale sceglie la strada più comoda, meno impegnativa, più immediatamente remunerativa; e poco male se questo implica il non vedere la cruda e dura realtà meglio convincersi che “la gente” ha ragione: in quel palazzo i fantasmi esistono. ( …… ad Eboli da subito hanno agitato fantasmi)

Altri, ai giorni nostri, vanno ad occupare un altro palazzo per gestire la cosa pubblica. Ma anziché intervenire per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi comunicano continuamente a tutti che le cose non funzionano. Anche qui è molto più comodo cambiare ruolo, passare da chi deve dare risposte a chi fa le domande; “la gente” ha ragione: le cose non funzionano …… bisogna rassegnarsi. ( …… ad Eboli da sempre il Sindaco dice che la situazione è drammatica ma continua a non fare niente)

L’antifannullonismo ha detto che è ora di finirla con questi tentativi di migliorare l’amministrazione pubblica: la sanità non funziona, la scuola non forma, i comuni non danno servizi, allora licenziamo, non stabilizziamo, paghiamoli meno possibile. Poco male se a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini: tanto quelli pagano anche i “piccoli casi” di disservizio privato: Alitalia, mozzarelle alla diossina, vino contraffatto, benzina annacquata, ecc.
Basta con questi sofismi di processi inclusivi, citizen satisfaction, benessere organizzativo, in cui spendiamo soldi inutilmente. ( …. ad Eboli abbiamo allontanato l’URP dai cittadini nascondendolo alla fine di un percorso senza indicazioni)
Di questo passo si arriverà ad eliminare anche i suonatori di piatti delle orchestre sinfoniche. Perché dobbiamo pagare un professionista che si limita a sbattere un paio di volte in tutta una sinfonia due dischi rotondi di bronzo? Non è possibile eliminare, tanto non se ne accorge nessuno, questi quasi inutili interventi, così risparmiamo? ( …….. ad Eboli abbiamo già fatto saltare Vissi d’Arte)

Siamo alla svolta. Finora gli slogan della Lega non diventavano mai proposte di legge e qualche tentativo fatto non ha mai trovato il consenso parlamentare.
Ora, forti del risultato elettorale, si comincia ad immaginare da parte di chi ci governa che gli slogan possono diventare legge. La linea politica e di governo è dettata dalle cose che “la gente” (in linea di massima ed in modo massimalista) pensa.

Un esempio di questo è offerto dalle norme antifannulloni. Se sei un dipendente pubblico non è possibile che ti ammali veramente, non è possibile che tu debba veramente assistere un familiare in difficoltà, è impossibile che ti impegni nel lavoro che fai. Quindi decurtarti lo stipendio quando sei malato e non rinnovarti i contratti scaduti da tempo è un atto di giustizia. Insomma visto che non lavori almeno non ti pago o ti pago di meno. E non mi sforzo neanche di capire come le professionalità possano essere utilizzate meglio: tanto comunque nessuno lavora, nessuno capisce niente. ( ….. ad Eboli si è arrivati all’apoteosi: ci siamo sforzati da subito di allontanare tutti quelli che avevano acquisito un minimo di professionalità dal posto in cui potevano esercitarla)
E’ per questo probabilmente che si è pensato di formare il parlamento attraverso una selezione interna ai partiti e non più con politici scelti dal popolo (altra categoria): non bisogna più fare scelte e disegnare politiche di sviluppo confrontando esigenze e bisogni di territori e di appartenenze differenti. Bisogna solo tradurre in testo normativo quello che “la gente” dice, stando attenti a non contravvenire regole costituzionali e comunitarie ( ……….. così siamo riusciti finalmente a fare una semplificazione!).

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