Tra cazzotti e poltrone - L’insalatone ingovernabile


Botte da orbi per la nuova giunta Barlotti. Enrico Tucci e Luigi D’Acampora hanno fatto a pugni nei corridoi del comune. Se le sono date di santa ragione, sbloccando però l’impasse politica. Battipaglia ha un nuovo governo. Figlio di un inciucio senza precedenti. Con una maggioranza così ampia, Barlotti dovrebbe dormire tra due guanciali. Senza crisi industriale, allarme ambientale, disordine urbanistico e recessione economica. Il megainsalatone al governo è nato, ma non abbassa la guardia pugilistica. Della casta vogliono far parte tutti. E così, se i numeri non tornano, finisce a cazzotti. Battipaglia come Eboli, la vergogna pubblica si chiama trasformismo politico. Infornato l'inciucio, Barlotti e Zara hanno prodotto un governicchio che tira a campare. Un esecutivo minato dai suoi stessi alleati. Tutti scontenti, i consiglieri comunali. Pronti a malmenarsi per la più banale vicenda. Barlotti passa la giornata a firmare cambiali politiche. Per accontentare tutti i suoi 24 alleati. Ora dovrà fare pure il body guard della sua maggioranza. Attento ai cazzotti. E a Fernando Zara che resta la figura ingombrante. Finge di assumere un profilo basso. Si comporta già da sindaco. Esterna e piccona, rassicura e sfila giulivo alle manifestazioni pubbliche. Le feste pasquali gli hanno restituito la tempra destrorsa, la tempra smarrita dopo la batosta elettorale. E' l'ago della bilancia, Zara. E lo fa pesare al Barlotti. Troppi uomini al comando. Accordo fatto, occhio ai ganci destri. Giunta nuova, ma quanti scontenti. Nell'ultimo mese, la classe politica battipagliese ha dato il peggio di sè. E non solo per la disfida tra Tucci e D’Acampora. I consiglieri comunali sono attenti solo ai gettoni di presenza. E alla nomina degli scrutatori. Vergogna battipagliese, imitata anche a Eboli.
L'insalatone al governo della città non riesce a sbloccarsi. In piazza Aldo Moro sono scomparse le transenne. Dopo anni di attesa. E di vergogna pubblica. Il Gabibbo è venuto a denunciare una residenza per gli anziani. Ultimata da 10 anni, ma ancora chiusa. Figuraccia anche per il comune, dove si attendono gli ultimi ritocchi per completare il lifting immobiliare. L'uscita autostradale di Battipaglia è la più brutta d'Europa. Ma la rotatoria funziona, quanto basta per non discuterne più. L'impatto urbanistico dei piloni sono un biglietto da visita, dall’esito terrificante. Scrollano le spalle, i consiglieri di maggioranza. Dicono di contare poco, forse niente. E via con i malpancismi e con l'ingovernabilità. L'importante è tenere la maggioranza unita. Eterogenea, ma unita. Nemica, ma compatta. Tutto scorre, tutto scivola addosso ai politici battipagliesi. Girare in macchina, a Battipaglia, è un attacco atomico al sistema nervoso. Le vie verso il mare sono pericolose come sempre. Asfalto consunto, guardrail mancanti, strada voraginose. A ogni incidente mortale, ci scappa la lacrima del politico. Che promette asfalto nuovo, carreggiata più larga, illuminazione ovunque. Ma poi sembra preoccupato solo di sistemare gli scrutatori di sua fiducia. Al rione Taverna c'è una palestra incompleta. Stessa storia anche qui. Finita la campagna elettorale, le promesse si annullano.
E' iniziata la contesa parlamentare. Ma in pochi la seguono. E' venuto il fido Bondi berlusconiano, a Battipaglia. Nella città più pidiellina della provincia di Salerno, il cinema Garofalo doveva straripare di gente. Sarà per la voce, per quell'aspetto un pò menagramo, sarà per il suo passato comunista. Ma il Bondi nazionale è stato snobbato alla grande. La matematica ha una sua logica che la politica non conosce. Era meglio governare senza maggioranza, piuttosto gestire il potere con questa maggioranza. Non è un gioco di parole. Chiedetelo a Barlotti, dalla sua faccia, lo capirete.

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