La lista della casta - Politica senza vergogna
Berlusconi ha paura. Del confronto con Veltroni, in tv. E dei brogli elettorali, nei seggi. Per venirgli incontro, l'amministrazione insalata, il Melchionda quinquies, ha selezionato i "migliori" scrutatori della Piana del Sele. Così dicono. Le possibilità erano due. Fare un sorteggio. Metodo apparso superato, troppo democratico, poco pilotato. O scegliere gli scrutatori con nomina diretta. Fatto. Ogni consigliere comunale ha fornito quattro nomi, di quattro amici, quattro parenti, genitori, fidanzate e cugini. Brogli a Eboli? Berlusconi stia tranquillo. A rassicurarlo è il social-contiano Salvatore Di Dio: "Abbiamo scelto i migliori scrutatori ebolitani". Pubblicata la lista della casta, abbiamo dubitato di aver incontrato Di Dio. A leggere i nomi "eccellenti", una valanga di nausea ci ha travolti. Il meglio della gioventù ebolitana? Eccovi serviti. Cognomi con richiami belgi, assessori con la vocale finale scomparsa, la sorella di un consigliere comunale, figlie e nipoti di segretari di partito, facce già viste, questuanti di tutti gli anni, elemosinieri ultra maggiorenni. E ci son pure gli ex giovani della sinistra giovanile, predicatori obsoleti di una vita politica senza raccomandazioni. L'abbuffata della vergogna, l'hanno chiamata, riferendosi soprattutto ad alcuni dipendenti comunali. Ci sono impiegati di via Ripa che si sono "accontentati". Hanno raccomandato solo un figlio. Ma c'è chi ne ha pretesi due, nella lista della casta. C'è chi si è ingenuamente nascosto dietro il cognome il marito. E chi ha fatto l'en plein con tre parenti. La maggior parte degli impiegati comunali, gente dignitosa e schifo-questuante, non ha partecipato all'abbuffata. Meglio così, hanno pensato i furbi colleghi. C’è spazio in più, per qualche cugino del nord Italia. E così, il premio miglior raccomandazione è andato a chi ha sistemato anche parenti acquisiti e amici occasionali. Una scena incresciosa, altro che il meglio di Salvator Di Dio. Ma anche sulle raccomandazioni, la maggioranza si è accapigliata. Per completare la nomina degli scrutatori ci son volute sei ore. Parecchi politici hanno inserito figli e nipoti: "Li ho fermati io" ha spiegato Peppe La Brocca, comunque partecipe alla giostra delle nomine a raccomandazione. Da An a Rifondazione, quando si riscuote un privilegio, non c’è morale che tenga. "E' una vergogna senza fine" ha urlato dal suo pulpito solitario Carmine Caprarella (Rc), l'unico consigliere comunale che ha conservato un po’ di stile e decoro politico, nella disgustosa occasione. Nemmeno il battagliero Cosimo Di Benedetto ha retto alla tentazione. Quattro nomi, quattro scrutatori a testa, quattro voti assicurati. I consiglieri comunali non sono mica fessi. Hanno ceduto alle bramosie della casta. Così han fatto tutti, tranne Caprarella, solitario consigliere. Morale della favola, Berlusconi stia tranquillo, i dipendenti comunali hanno fatto un gran bel lavoro. In un seggio è stata nominata un’intera famiglia ebolitana. Fidanzati inclusi. Immaginiamo già la scena: "Amore, ma tu preferisci Berlusconi o Sarkozy? La Santanchè o Carla Bruni?". A sfogliare la lista dei cognomi "eletti", non c’è pudore, né dignità. Nella lista della casta si è infilato anche qualche professionista affermato. Anche qui, immaginiamo la scena, mentre il professionista elemosina al telefono un aiutino al proprio consigliere comunale...per fare lo scrutatore, nemmeno il presidente di seggio. Eravamo messi male. Ma non pensavamo che fosse tanta la disperazione degli ebolitani. La politica questuante ha vinto questa partita. Alla prossima occasione, speriamo vada diversamente. Un disorientato ragazzo ha scritto a Discoradio: "non conosco consiglieri comunali, riuscirò mai a fare lo scrutatore?". Se cambi paese, forse. Se cambia la politica, certo. Se assumono tuo padre in comune, fai prima.
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