Il passato che torna - "L'incubo" dell'Assessore Campagna


Capisco e mi intenerisce la lettera che un assessore di Eboli ha inviato ai 100 passi, con cui prova a gettare un po’ di fango su colui che egli definisce “il fantasma”.
Lo capisco, perché l’insipienza di questa amministrazione (di cui la vicenda di Coda di Volpe è l’ultima, clamorosa, manifestazione!) si sta traducendo in una lunga, intensa campagna elettorale per il fantasma.
Tant’è che, si è letto sulla stampa e non è stato smentito, sembrerebbe che il Sindaco abbia chiesto ai suoi assessori di “quagliare” qualcosa, minacciando di mandarli a casa.
Per cui “l’Assessore col Fantasma” corre il rischio, lui stesso di diventare un “fantasma”.
Mi fa tenerezza, perché colto dalla fregola di “gettare fango”, si cimenta nella difficile arte dell’arrampicarsi sugli specchi che, però, sicuramente non è alla sua portata. Ma il tentativo andava fatto.
C’era bisogno di un “carneade” che provasse a dare un senso al “vuoto programmatico” dell’azione amministrativa e “l’assessore col fantasma” si è immolato.
Certo, considerando che si parte dalla vicenda Borgo, sarebbe stato auspicabile un tentativo di risposta al quesito che il “fantasma” pone negli articoli dei 100 passi di febbraio, ma che i cittadini da mesi pongono al Sindaco: perché il parcheggio interrato al Borgo?
“L’assessore col fantasma” non rispose ai cittadini nella assemblea popolare, rinviando i cittadini a parlare con i tecnici per una risposta che, invece, è tutta politica, e si guarda bene dal rispondere adesso.
Il “vuoto”, appunto.
Ma l’intervento “dell’assessore col fantasma” merita una disanima nel merito, visto che l’arrampicata sui vetri intende vestirsi del carattere di ricostruzione della vicenda politica ebolitana.
Lascio perdere, ovviamente, le ingiurie che appartengono ad una caduta di stile notevole, ma ognuno ha il suo stile e cultura politica.
Io appartengo ad una cultura, mai rinnegata o abiurata, che ritiene la politica qualcosa di alto e di nobile, per cui chi sceglie il sottosuolo come livello del confronto, va lasciato da solo, a meditare dinanzi allo specchio, per capire se i giudizi espressi su altri non calzino a pennello, innanzitutto, a se stesso.
Il nostro “assessore col fantasma” nel suo articolo fa alcune affermazioni lapidarie; su cui alcune precisazioni vanno fatte:
1) I socialisti rimasero al potere ad Eboli fino ad aprile 1993, visto che si procede per affermazioni nette anche sui dati.
2) I socialisti lasciano il comune con “40 milioni di euro di opere”, l’“assessore col fantasma” dovrebbe aggiungere un aggettivo: incompiute. Le vogliamo elencare? Palasele e Stadio Dirceu (al 60% e con un contenzioso di miliardi); mercato rionale al Molinello; Biblioteca al quartiere Pescara; sede comunale al quartiere Pescara; ricostruzione del Centro Storico (il cui progetto appartiene ad una giunta della quale i socialisti erano fuori!); recupero municipio vecchio a S. Francesco; mercato ortofrutticolo di San Nicola Varco ecc.ecc.ecc.ecc….!!! L’“assessore col fantasma” dimentica inoltre di ricordare che nel 1993, quando i socialisti andarono via, il comune di Eboli aveva 15 miliardi di euro di debiti (quelli si c’erano tutti, altro che il “buco” del 2005 di cui anche l’assessore col fantasma ha favellato, salvo essere smentito dai revisori dei conti!) tant’è che la Giunta Morrone nel 1994 dovette dichiarare il dissesto finanziario (non certo per debiti suoi!) dal quale siamo usciti nel 1999 con la citazione sul “Sole 24 ore”. A queste andavano aggiunti circa 5 milioni di euro di debiti fuori bilancio conseguente a contenziosi persi.
3) 250 alloggi post ricostruzione. “L’assessore col fantasma” forse pensa a quelli col tetto in cartone compresso e senza fognatura su cui, per sistemarli, sono stati spesi fra il 1996 ed il 2004 oltre 1,6 miliardi di euro, e che dovevano servire per eliminare i prefabbricati che già da 10 anni avrebbero dovuto scomparire. Ma nel 1996 erano ancora lì, col proprio senso di degrado e col proprio popolo di esseri umani dimenticati. E per cancellare quella vergogna, anche questo è un dato che andrebbe ricordato, sono stati realizzate fra il 1996 ed il 2004 oltre 200 alloggi tutti assegnati con graduatorie. Oggi i prefabbricati non ci sono più!
4) Scuole e asili nido, “l’assessore col fantasma”, forse, fa riferimento anche agli asili nido voluti da una consigliera comunista negli anni cinquanta ed a cui è intestato un parco giochi (oggi chiuso da questa amministrazione per fare un parcheggio, su cui già nel 1993 si persero circa 3 miliardi di lire, alla faccia della attenzione verso i bambini!). Ma forse “l’assessore col fantasma” fa riferimento al secondo edificio V. Giudice in piazza, che gli ebolitani dovettero difendere, facendolo vincolare, da chi (i socialisti?) volevano buttarlo giù per fare un parcheggio? E che nel 1996 era ancora rudere. Oppure alla scuola Longobardi al quartiere Pescara usato come reparto di ortopedia, che nel 1996 era ancora un rudere (alla faccia dell’interessa verso le periferie!). O forse, “l’assessore col fantasma”, vuole fare riferimento ai circa sette miliardi di euro spesi fra il 1996 ed il 2004 per sistemazioni scuole (e già che c’è potrebbe spiegare perché non si ricostruisce la scuola elementare al Borgo. Sempre per l’attenzione ai quartieri?). O forse si vuol ricordare gli asili di quartiere, la istituzione delle mense scolastiche, o i libri gratuiti sempre istituiti fra il 1996 ed il 2004?
5) La rete fognaria ed idrica. Forse “l’assessore col fantasma” voleva far riferimento ai quartieri non serviti e che oggi lo sono perché con il “fantasma” sono state realizzate centinaia di km di rete idrica e fognaria, sono state sistemati tutti i serbatoi, sono state realizzati gli anelli della rete di adduzione per poter razionalizzare la distribuzione dell’acqua, sono stati eliminati sette pozzi su otto per migliorare la qualità dell’acqua nelle case, si è sistemato il depuratore di Serracapilli e si è avviato il discorso sul depuratore della zona industriale!
6) Illuminazione pubblica: qui forse l’assessore col fantasma fa riferimento ai circa 10 milioni di euro fra il 1996 ed il 2004 per dare luce al Centro Antico, all’Epitaffio, a Casarsa, a Serracapilli, a San Giovanni, a Fontanelle, a Grataglie, a via Mirabella, a Taverna Nova, a Santa Cecilia, alla litoranea, all’area industriale, all’Aversana, a Torre dei Rai e anche qui ecc.ecc.ecc.ecc…….
7) Legge sulla ricostruzione, qui “l’assessore col fantasma”, farebbe bene a chiede alla dott.ssa Bozzi, responsabile ministeriale della legge 219/81, perché non volesse parlare più con il comune di Eboli (agosto 1996: “Eboli è l’unico comune di Italia, cui sembra che io voglia dare i soldi e quello me le ritorna!”) e i quali interventi fossero stati realizzati fino al 1996. Poi potrebbe controllare dal 1997 al 2003 come mai il comune di Eboli è quello maggiormente premiato in sede di riporto dei fondi.
8) Il PUAD, qui “l’assessore col fantasma”, ammette un fatto, comunque importante: al 2005 le assegnazioni dei lotti sulla spiaggia erano state fatte. Bisogna semplicemente dire agli assegnatari di partire con i lidi. E’ stata fatta altra scelta dalla attuale amministrazione, perdendo tre anni! E comunque, “l’assessore col fantasma” potrebbe rispondere alla domanda che da tre anni viene rivolta alla sua amministrazione, senza ottenere risposta: ma i lidi che dal 2005 aprono sulle nostre spiagge sono tutti in regola? Domanda semplice semplice caro “assessore col fantasma”!
9) PRG, qui emerge la vocazione “tafazziona” “dell’assessore col fantasma”, il quale dimentica che il PRG di Eboli diventa operativo nel dicembre 2004. Spettava alla attuale amministrazione adottare i particolareggiati. Non ne è stato adottato neanche uno. Neanche quelli di servizio (zona ospedaliera?) di competenza del Comune. In compenso viene smantellato l’ufficio di piano, si fa una variante inutile dopo tre anni di litigi giusto per aggredire la zona agricola, consentire le seconde case nella fascia costiera (a proposito del tipo di sviluppo turistico) e sistemare qualche “birichinata” (sottotetti?). “L’assessore col fantasma”, ovviamente dimentica di dire che il vecchio PRG era datato 1972 ormai inutilizzabile e che, di quello, era stato approvato un unico particolareggiato “all’assessore col fantasma” l’onere di scoprire quale zona interessasse. E parlando di PRG, “l’assessore col fantasma”, ci potrebbe raccontare anche la storia dei progetti di finanza in variante e del perché quelli coerenti col PRG non vengono approvati.
10) Sul PIP, anch’esso datato 1972 prima della nuova adozione, sarebbe interessante che “l’assessore col fantasma”, ci spiegasse come funziona l’art.17 del regolamento. Da quando tempo non si fa un bando? Ma soprattutto omette di spiegare come mai, nell’area industriale, dal 1972 erano sorte case di tutti i tipi per cui non una fabbrica era in condizione di sorgere.
11) Sulla Multiservizi, “l’assessore col fantasma”, non spiega come mai Eboli è stato uno dei pochi comuni che ha stabilizzato tutti i suoi LSU (oltre 120!) e come mai alla Multiservizi non sono stati passati tutti i servizi previsti dalla delibera del Consiglio Comunale del 2004: mense scolastiche, illuminazione pubblica, nettezza urbana, manutenzione del verde, organizzazione eventi.
12) Sugli abbattimenti “l’assessore col fantasma” raggiunge il massimo dell’autolesionismo. Io mi limiterò a chiedergli fra gli anni settanta e gli anni ottanta, mentre sul demanio si costruivano 472 case abusive (quelle a monte della litoranea sono migliaia!) possibile che il Comune non ha visto? Il progetto di riqualificazione dell’area c’era: il piano della Costa del Sele, coi comuni di Pontecagnano, Bellizzi, Battipaglia e Capaccio. Sono io che chiedo che fine ha fatto quel piano redatto dal prof. Forte! Nel frattempo su quell’area sono state realizzate: l’illuminazione pubblica, la pista ciclabile, la riqualificazione delle aree liberate dagli abusivi, l’intervento sulla “casina rossa”. O “l’assessore col fantasma”, addetto alle opere pubbliche, si è sognato di averle fatte lui quelle opere per circa 10 milioni di euro?
13) Sugli alloggi nel centro antico “l’assessore col fantasma”, dimentica da dove parte quel progetto. Dal 1996 al 2004 quelle case, il cui progetto era già esecutivo, sono state costruite e oltre 52 alloggi già venduti. Oggi l’amministrazione si trova un centro antico che è in piedi. Nel 1993 era un rudere abbandonato. Si ritrova le chiese aperte al culto; nel 1993 San Nicola era chiusa, Sant’Antonio era chiusa, S. Cosimo piccola era un rudere e, volendo parlare di antichità, San Vito al Sele era un rudere. San Lorenzo era un rudere, la salita Ripicella era semi distrutta, le strade erano murate, la pavimentazione era divelta, c’erano, ancora, i ruderi della seconda guerra mondiale, le strade erano buie, non c’era acqua, non c’era la fogna, non c’era il metano. Oggi c’è una risorsa che sta decollando.
14) Sulle case del Borgo (ex Forte Apache) “l’assessore col fantasma” e senza memoria, dimentica di dire che quei fondi erano vincolati a quegli alloggi; che quell’intervento ha consentito di risolvere in via definitiva il problema dei prefabbricati che i socialisti avevano lasciati in eredità. La piazza non è stata realizzata semplicemente perché si attendeva il lavoro di ristrutturazione di Forte Apache, completato nel 2004. Ma se “l’assessore col fantasma” si guarda le carte della programmazione troverà la voce. Piuttosto “l’assessore col fantasma” dovrebbe rispondere al quesito posto in un'altra lettera sui 100 passi: perché i semafori di via Paparone non sono stati accesi?
15) Infine “l’assessore col fantasma” parla della unità della Sinistra, senza precisare di quale sinistra parli. Quella che nel 2006 si candidò alle politiche con Berlusconi? Quella il cui segretario Veltroni ha precisato non essere un partito di Sinistra? In realtà dal 1996 in poi i socialisti si sono autoesclusi, perché non condividevano il programma della sinistra al governo, tant’è che si sono presentati con candidati propri alla carica di Sindaco (debbo ricordare i nomi?).
Allora concludo permettendomi di regalare un consiglio “l’assessore col fantasma”: semplificare con slogan una vicenda politica amministrativa è cosa riduttiva ed appartiene alla miseria della politica.
Bisognerebbe informarsi prima di esprimere valutazioni.
Altrimenti si corre il rischio di continuare a fare la campagna elettorale a quel fantasma che si aggira per Eboli, il quale potrebbe diventare il peggiore “incubo” per “l’assessore fantasma”, che potrebbe ritrovarselo Sindaco di Eboli.
Medita Assessore, medita.

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